Concluso senza impeachment per Trump il procedimento del Congresso americano, grazie ai soli 7 deputati repubblicani che hanno votato a favore con i democratici, facciamo un salto indietro al 23 febbraio 1981, nell’unico precedente di un assalto a un Parlamento riunito che si ricordi.
Giusto 40 anni fa, Mimmo testimoniò in alcuni reportage da Madrid il tentato golpe del colonnello Tejero in Spagna. L’uomo fu poi condannato a 30 anni di reclusione, e rimase nella prigione di Alcalà de Henares fino al 2 dicembre ’96. Uscito in libertà condizionale, espulso dall’esercito, ha 88 anni e vive non lontano da Madrid. Pubblichiamo da La Stampa i due articoli di Mimmo sugli eventi di quella notte.
Il colonnello Tejero a Madrid il 23 febbraio 1981 (Da “La Stampa”):
L’uscita dei deputati dalle Cortes, ieri poco dopo mezzogiorno, è stata accolta da grida di «Viva Espana, viva la democrazia». Le facce erano stanche ma sorridenti; c’è stato un gran giro di abbracci. Il ministro Fernandez Ordonez dice: «Ho passato notti migliori di questa» poi si ferma un’attimo a guardare i giornalisti e aggiunge: «Ma la compagnia era molto piacevole».
Un giornalista proclamato beato, Manuel Lozano Garrido (spagnolo, morto nel 1971, beatificato nel 2010) – citato ieri dal Papa del quale qui sotto pubblichiamo il messaggio – è già una stranezza in questo ambiente tradizionalmente più di accaniti peccatori che non di professionisti virtuosi. Ma i tempi cambiano, e la crisi dei quotidiani con la diffusione del web e dei social è evidente: soltanto i periodici più ricchi e i più grandi network mandano ormai inviati sui terreni di crisi, belliche o sociali. Il lavoro che per tanti anni ha fatto Mimmo Càndito (che sembrerebbe quasi il modello al quale si ispira il Pontefice, nel Messaggio dove parla dell’obbligatorietà della testimonianza da parte dei giornalisti) è diventato più raro, appannaggio di pochi eroi che rischiano autenticamente la pelle certo per passione, ma soprattutto per obbedire all’imperativo dell’informazione: della quale qui Francesco traccia un’analisi sofisticata e profonda, e gli editori dovrebbero rifletterci.
Sul Corriere della Sera una storia d’amore e di giornalismo
In questi giorni che portano all’atteso streaming sul sito del Circolo dei Lettori dedicato ai vincitori del Premio Mimmo Càndito-Giornalismo a Testa Alta, abbiamo approfittato dell’occasione per ricordare la qualità e il rigore che accendevano la personalità di Mimmo Càndito.
Nel lavoro di diffusione, è arrivata anche questa intervista a Marinella Venegoni, sulle pagine piemontesi del Corriere, firmata da Francesca Angeleri: che con grande abilità è riuscita a mescolare l’aspetto privato e quello professionale di due giornalisti di competenze tanto diverse, eppure simbiotici.