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Hasta siempre, Mimmo!

31 Agosto, 2023

Aldo Abuaf era un caro amico di Mimmo, nella sua prima vita vigile a Milano e nella seconda, ormai fisso a Cuba dove i due si conobbero, fotografo, stringer  e collaboratore di alcuni fogli. L’ho incontrato l’ultima volta nel 2016 all’Havana, quando sono andata a sentire i Rolling Stones davanti all’impressionante folla di 500 mila persone: ha dato una mano anche a me. Quando Mimmo se n’è andato, l’ho pensato e mi son detta che non avrei saputo più nulla di Aldo e mi  spiaceva. Invece si è fatto vivo di recente, via Facebook, e adesso so come trovarlo.Gli ho subito chiesto un ricordo del Nostro, e lui me lo ha mandato a spron battente. Eccolo qui sotto.

Durante la mia permanenza a Cuba ho avuto modo di conoscere e frequentare persone popolari o comunque famose tra politici, gente dello spettacolo e soprattutto giornalisti. Alcune di queste persone semplici e sincere, altre con un poco di puzzetta sotto il naso e una buona dose di egoismo e opportunismo. Fra i giornalisti, tutti di primo piano, ce n’è stato uno che mi ha toccato nel profondo e che ancora oggi, a oltre 5 anni dalla sua scomparsa è sempre presente nei miei pensieri. È stato quello che più mi ha aiutato e tenuto in considerazione per quel poco di sostegno che posso avergli dato nelle sue ricerche e investigazioni sempre precise, meticolose e soprattutto oneste. Non abbiamo mai parlato di politica fra noi e non so per chi simpatizzasse anche se per il suo modo di essere e di fare credo, senza timore di sbagliarmi che la punta del suo cuore battesse a sinistra, certamente moderata come era moderato lui nel suo quotidiano. Così è nata un’amicizia tardiva, non di quelle della tenera età e non certo agevolata dalla distanza, ma abbastanza forte per incredibile che possa sembrare.

Immagino che le sue cronache manchino anche ai lettori de “La Stampa”, il giornale che era la sua ragione di vita lavorativa. Ha scritto anche due libri  editi da Rizzoli e Baldini e Castoldi, raccontando le sue esperienze professionali, ma soprattutto umane in molti Paesi del terzo e quarto Mondo, mettendo in risalto specialmente la vita, la morte e gli stenti di molti appartenenti a quei popoli infelici che sicuramente lo hanno segnato al suo interno. In uno di loro parla della sua espulsione da Cuba come “persona non grata” (avvenuta durante il mio provvisorio, ma prolungato rientro in Italia) accusato di essere un agente della CIA. Era l’epoca del “Periodo Especial” dove la vita qui si era fatta ancora più dura e la paranoia, già esistente, verso presunti agenti del “nemico” era ai massimi livelli. Personalmente credo che la sua puntigliosità nell’andare in fondo alla notizia lo portava a scavare fino alla radice facendo suonare campanelli d’allarme, in questo caso assolutamente ingiustificati. Molti anni prima, era toccata la stessa sorte anche all’architetto Vittorio Garatti che solo dopo oltre trent’anni è stato riabilitato e invitato a Cuba con onore e una mostra dei suoi lavori. Penso che sarebbe successo anche a lui, una persona cristallina che aveva il solo difetto di voler essere perfetto nel suo lavoro e che indubbiamente simpatizzava, nonostante tutto, con la Rivoluzione Cubana. 

Sono ancora colpito dal suo modo incredibile di entrare nella vita del prossimo in punta di piedi con un rispetto e un’educazione sulla via dell’oblio in un Mondo che aveva già iniziato la strada della sguaiataggine. A differenza di altri colleghi non ha mai fatto pressione per avere particolari riguardi o “dritte” su fatti e persone. Se le è sempre cercate da solo avvalendosi solamente di poco più che della solidarietà e l’amicizia che si era formata incredibilmente fra due persone che si vedevano e/o parlavano in tempi assolutamente brevi nel contesto generale. Credo che uno dei suoi rimpianti sia stato quello di non aver potuto fare un’intervista a Fidel Castro, cosa riuscita a un famoso collega che non aveva certo i suoi scrupoli e la sua gratitudine. Un vero gentiluomo del Sud, di quelli “di una volta”. Non aveva mai dimenticato le sue origini calabresi nonostante fosse stato fagocitato dal profondo Nord per la sua attività professionale e anche personale.

Sono profondamente materialista e non credente per pensare che mi possa vedere dall’alto del Cielo, però la sensazione della sua presenza la sento ancora oggi. Hasta siempre, Mimmo! 

Aldo Abuaf

Libertà di espressione: L’Italia è “a rischio medio” per la Commissione Europea

26 Luglio, 2023

Da Micromega – Angela Galloro – 20 Luglio 2023

https://www.micromega.net/liberta-di-espressione-litalia-e-da-rischio-medio-per-la-commissione-europea/

Nel rapporto della Commissione europea sullo Stato di Diritto dell’Unione, pubblicato questo luglio, l’Ue ha rilevato che in Italia c’è stato un deterioramento della libertà di espressione rispetto alla quale si trova nella stessa fascia di rischio di Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Polonia, Serbia, Slovenia e Spagna.

Nel rapporto della Commissione europea sullo Stato di Diritto dell’Unione, pubblicato questo luglio, e nello specifico nella sezione che riguarda il pluralismo dei media e la libertà di informazione nei paesi membri, l’Ue classifica l’Italia come a “rischio medio” per quanto riguarda la protezione della libertà di espressione, l’indipendenza politica dei media e l’inclusione sociale. In generale dall’ultimo report del Centre for Media Pluralism and Media Freedom (CMPF) sul tema, emerge come l’Italia si sia conquistata il rischio medio per un deterioramento della libertà di espressione rispetto alla quale si trova nella stessa fascia di rischio di Albania, Bulgaria, Croazia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Polonia, Serbia, Slovenia e Spagna.


A preoccupare la Commissione Europea due fattori nello specifico: le aggressioni nei confronti dei giornalisti e le querele temerarie (“SLAPP”, strategic lawsuits against public participation). Nel rapporto del 2022 l’Italia si collocava sempre su una posizione di rischio medio ma con un peggioramento del ranking di 5 punti percentuali per via dell’aumento delle intimidazioni del 42% rispetto all’anno precedente e delle azioni legali contro i giornalisti.

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Cronache di un reporter di guerra

10 Marzo, 2023

A cinque anni esatti dalla sua morte, nella Sala Grande del Circolo dei Lettori si è svolta la serata di tributo a Mimmo.

Ce lo racconta Pietro Caccavo su “La voce e il tempo”:


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