dal mondo

Questa sezione è dedicata a segnalare, nel campo della copertura della politica internazionale, quelle personalità giornalistiche e quegli episodi che ci paiono meglio rappresentare la lezione di indipendenza e libertà intellettuale lasciataci in eredità da Mimmo Càndito.


La Corte Europea contro le intercettazioni ai giornalisti:
“Tutelare le fonti segrete”

16 Aprile, 2021

di Fabrizio Assandri

Un punto per la libertà di informazione. La Corte Europea dei diritti dell’Uomo boccia le intercettazioni dei giornalisti. Il caso riguarda una reporter di Radio Free Europa, con sede a Kiev: per la corte di Strasburgo lo Stato non aveva diritto a intercettarla e nemmeno a “georeferenziarla”. Misure giudicate “sproporzionate e non giustificate” e ancora “non necessarie in una società democratica”. 

La sentenza, depositata a inizio aprile, arriva mentre in Italia si scopre di decine di giornalisti intercettati dalle procure, come quelle di Trapani e di Ragusa nel corso di indagini in tema di immigrazione. Tanto da spingere la ministra della Giustizia Marta Cartabia a inviare gli ispettori. Il caso sul quale si sono espressi i giudici della Corte Europea, Sedletska contro Ucraina,  si riferisce a una fuga di notizie dall’Autorità Anticorruzione.  La giornalista di Radio Free Europa, lavora anche a un programma tv sulla corruzione.

Lo scopo delle intercettazioni era di scoprire le fonti della giornalista, infrangendo il rapporto di fiducia e la segretezza garantita dalla professione. Gli inquirenti avevano avuto l’autorizzazione ad accedere ai tabulati di Sedletska e, dopo il suo ricorso in appello, le intercettazioni erano state limitate a certi luoghi, in pratica alla sola geolocalizzazione.

La giornalista si è così rivolta a Strasburgo e ha accusato il suo Paese di violare l’articolo 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo sulla libertà d’espressione. I giudici le hanno dato ragione e hanno condannato l’Ucraina anche a pagare i danni non patrimoniali e le spese processuali. “La corte ribadisce – si legge nella sentenza – che la protezione delle fonti giornalistiche è una delle pietre angolari della libertà di stampa”. E ancora: “Senza questa protezione, le fonti potrebbero essere scoraggiate dall’aiutare la stampa ad informare il pubblico in materie di interesse pubblico. Come risultato, il ruolo vitale della stampa di cane da guardia pubblico sarebbe minato”.   Un cane che, come diceva Mimmo Cándito, oggi abbaia sempre di più e morde sempre meno. E, quando morde, come in questo caso, c’è chi cerca di mettere la museruola. Secondo la Corte, “le limitazioni alla confidenzialità delle fonti giornalistiche richiedono il controllo più attento”. E sono sempre da bilanciare “con l’esigenza della società democratica nell’assicurare una stampa libera”. Perciò la segretezza delle fonti è un diritto “da trattare con la massima cautela”.

La sentenza di Strasburgo può fare scuola anche in Italia, dove le norme che tutelano il segreto professionale per i giornalisti sono contraddittorie e dove, per la diffamazione, è ancora previsto il carcere per i reporter.

Il link della sentenza sul sito della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Invito ai più giovani

5 Novembre, 2019

Alla vigilia della scadenza del primo Bando del Premio “Mimmo Càndito-Giornalismo a Testa Alta” (15 novembre 2019), ci fa piacere ricordarvi che a questo link potete rileggere il testo del Bando stesso, e soffermarvi in particolare sulla voce “Progetto di Inchiesta” che è stata pensata soprattutto per i giovani (collaboratori, free-lance, blogger, titolari o allievi di master in giornalismo) che cercando di  iniziare o consolidarsi nella professione, vogliano cimentarsi sul campo di loro interesse in un’esperienza significativa.

Dovranno inviare l’argomento, il luogo o i luoghi della loro indagine, itinerari e mezzi di trasporto, preventivo di spesa: l’Associazione Mimmo Càndito finanzierà l’avventura del vincitore con una cifra fino a 3.000 euro.In tempi così difficili  per il nostro mestiere, il Premio è un’occasione preziosa per i più determinati, sul solco di quanto ha vissuto Mimmo Càndito, reporter di guerra e per vent’anni presidente italiano di Reporters Sans Frontieres.Grazie per l’attenzione, e con preghiera di diffusione

Quando nel luglio del ’79 Mimmo partì da Singapore con la Marina Militare Italiana per salvare la “gente delle barche”

26 Agosto, 2019

Il primo articolo di un lungo reportage di 40 anni fa sui “boat people” mostra come la vocazione storica italiana e non solo sia di tutt’altro spirito rispetto a quanto succede oggi con i disperati lasciati a marcire sulle navi nel Mediterraneo.

Da “La Stampa” del 24 luglio 1979
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A Singapore con le navi italiane che da domani cercano i profughi

Le tre unità (Vittorio Veneto, Andrea Doria, Stromboli) punteranno sulle acque al largo dell’arcipelago malese – Un migliaio di vietnamiti al posto delle armi

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Marc Innaro non potrà entrare in Ucraina

27 Marzo, 2019

Al giornalista della Rai Marc Innaro e al suo operatore è stato negato il premesso di entrare in Ucraina, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Potete approfondire la notizia a questo link


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